Nuova pagina sui Simboli Templari nella CATTEDRALE DEI FIESCHI a S.Salvatore di Cogorno, (GE) e sul Santuario di Monte Grazie a Imperia.
ALLA TERZA EDIZIONE IL LIBRO "LUNIGIANA E ROTTA ATLANTICA DEI TEMPLARI"
Oltre alla simbologia delle navi Templari identificata a Volastra, nella zona delle Cinque Terre, in questo libro (prima edizione 2014), si trattano altre tracce dell'Ordine, testimoniate ripetutamente nella Lunigiana "storica" (province di La Spezia e Massa-Carrara) che suggeriscono, o quanto meno sono coerenti con le ipotesi di navigazione dei Templari verso le Americhe.
Ad esempio, presso l’Archivio di Stato di Pisa, la pergamena del Fondo Roncioni del 28 gennaio 1255, documenta tutte le stazioni navali della Milizia del Tempio in Italia, tra cui la Stazione Navale di Pertusola di Lerici (all'interno del golfo della Spezia, uno dei migliori "porti naturali" del Tirreno), che portava l’antico appellativo di Fenoclaria, con cui veniva identificato il Maestro di tutte le stazioni navali, Frà Dalmazio da Fenoclaria.
Già precedentemente Calzolari aveva catalogato molti altri esempi Lunigianesi di simboli Templari, comparandoli con quelli già noti in Italia ed Europa, notando particolari similitudini con simboli sud e meso-americani ed indizi sulla antica navigazione astronomica sulla quale ha scritto vari saggi ed articoli. Tra i suoi saggi su questo Ordine religioso è doveroso citare la traduzione dalla lingua latina alla lingua inglese della "regola" dettata da San Bernardo di Chiaravalle.
Ad esempio, presso l’Archivio di Stato di Pisa, la pergamena del Fondo Roncioni del 28 gennaio 1255, documenta tutte le stazioni navali della Milizia del Tempio in Italia, tra cui la Stazione Navale di Pertusola di Lerici (all'interno del golfo della Spezia, uno dei migliori "porti naturali" del Tirreno), che portava l’antico appellativo di Fenoclaria, con cui veniva identificato il Maestro di tutte le stazioni navali, Frà Dalmazio da Fenoclaria.
Già precedentemente Calzolari aveva catalogato molti altri esempi Lunigianesi di simboli Templari, comparandoli con quelli già noti in Italia ed Europa, notando particolari similitudini con simboli sud e meso-americani ed indizi sulla antica navigazione astronomica sulla quale ha scritto vari saggi ed articoli. Tra i suoi saggi su questo Ordine religioso è doveroso citare la traduzione dalla lingua latina alla lingua inglese della "regola" dettata da San Bernardo di Chiaravalle.