Una raccolta di bassorilievi con simbologie di specie vegetali d'oltreoceano, riconducibili a periodi precedenti la scoperta ufficiale dell'America.
In questi anni sono stati pubblicati libri ed articoli che hanno rivelato al pubblico nuove scoperte sulla conoscenza della rotta atlantica verso le Americhe, sia da parte di Fenici, Cartaginesi, Romani che dei Templari. Uno di questi libri è stato pubblicato da U. Bartocci, già docente di Storia della Scienza alla università di Perugia, avente titolo “America rotta templare” (1995). Un altro è stato scritto da J. De Mahieu, un francese naturalizzato argentino, ed ha il titolo “Templari in America” (1998). Nel 2006 il Bartocci pubblicava un DVD che aggiornava i suoi studi di settore, a titolo “Una rotta templare alle origini del mondo moderno”.
Nel 2006 usciva il libro “Lunigiana terra di Templari” a cura di L. Battistini e E. Calzolari, in cui già si ipotizzava che certe simbologie riconducessero agli indios meso o sud americani. Nel 2009 E. Cadelo, giornalista scientifico, ha scritto il libro “Quando i Romani andavano in America” (2009). Nel 2013 L. Russo, docente di Storia della Scienza e di Calcolo delle Probabilità presso l’università di Roma, ha scritto il libro “L’America dimenticata. I rapporti tra le civiltà e un errore di Tolomeo”. Continuando le ricerche per la preparazione di un nuovo libro il prof. Calzolari ha trovato in due volumi editi nel 1998 in Messico, a titolo “Esplendor del México Antiguo” una rappresentazione del frutto dell’albero del cacao (Vol. II, pag. 1017) che pare del tutto simile ad una delle simbologie che adornano il Duomo di Sovana (Grosseto) che finora sembravano difficili da riconoscere semanticamente, perché non sembravano corrispondere alla più diffusa simbologia dell’ananas, già presente negli affreschi di Pompei. In base al dubbio che sempre deve assalire il ricercatore a fronte di un solo nuovo ritrovamento, nuove ricerche sono state condotte. Così nella vicina Tuscania (Viterbo) è stata riconosciuta un’altra rappresentazione del cacao, assieme alla pannocchia adulta di mais, in un lunotto della facciata della Basilica di Santa Maria Maggiore! Mentre la rappresentazione della pannocchia di mais si trova anche in Ciociaria (chiesa di Santa Maria della Libera) le uniche simbologie che rappresentano il cacao sono per ora un tesoro della Maremma (province di Grosseto e di Viterbo).
Recentemente anche nel sito del giornalista e scrittore Ruggero Marino, (www.ruggeromarino-cristoforocolombo.com) è stato inserito un contributo di Calzolari su questi bassorilievi.
Aggiornamento riportato nell’edizione del 2015 del libro “Lunigiana e rotta atlantica dei templari”.
A Caramanico Terme (Pescara), nella facciata della chiesa di San Tommaso Becket si rinviene un bassorilievo con la pannocchia che sovrasta piante di mais. All’interno, in una colonna, si ha una formella in cui è rappresentata la cabossa del cacao, con le sue striature, (FOTO IN ALTO). In basso il frutto nella sua struttura esterna ed interna.
Nel 2006 usciva il libro “Lunigiana terra di Templari” a cura di L. Battistini e E. Calzolari, in cui già si ipotizzava che certe simbologie riconducessero agli indios meso o sud americani. Nel 2009 E. Cadelo, giornalista scientifico, ha scritto il libro “Quando i Romani andavano in America” (2009). Nel 2013 L. Russo, docente di Storia della Scienza e di Calcolo delle Probabilità presso l’università di Roma, ha scritto il libro “L’America dimenticata. I rapporti tra le civiltà e un errore di Tolomeo”. Continuando le ricerche per la preparazione di un nuovo libro il prof. Calzolari ha trovato in due volumi editi nel 1998 in Messico, a titolo “Esplendor del México Antiguo” una rappresentazione del frutto dell’albero del cacao (Vol. II, pag. 1017) che pare del tutto simile ad una delle simbologie che adornano il Duomo di Sovana (Grosseto) che finora sembravano difficili da riconoscere semanticamente, perché non sembravano corrispondere alla più diffusa simbologia dell’ananas, già presente negli affreschi di Pompei. In base al dubbio che sempre deve assalire il ricercatore a fronte di un solo nuovo ritrovamento, nuove ricerche sono state condotte. Così nella vicina Tuscania (Viterbo) è stata riconosciuta un’altra rappresentazione del cacao, assieme alla pannocchia adulta di mais, in un lunotto della facciata della Basilica di Santa Maria Maggiore! Mentre la rappresentazione della pannocchia di mais si trova anche in Ciociaria (chiesa di Santa Maria della Libera) le uniche simbologie che rappresentano il cacao sono per ora un tesoro della Maremma (province di Grosseto e di Viterbo).
Recentemente anche nel sito del giornalista e scrittore Ruggero Marino, (www.ruggeromarino-cristoforocolombo.com) è stato inserito un contributo di Calzolari su questi bassorilievi.
Aggiornamento riportato nell’edizione del 2015 del libro “Lunigiana e rotta atlantica dei templari”.
A Caramanico Terme (Pescara), nella facciata della chiesa di San Tommaso Becket si rinviene un bassorilievo con la pannocchia che sovrasta piante di mais. All’interno, in una colonna, si ha una formella in cui è rappresentata la cabossa del cacao, con le sue striature, (FOTO IN ALTO). In basso il frutto nella sua struttura esterna ed interna.